lunedì 9 giugno 2014

La mostra "SEDUZIONE ETRUSCA - Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum" e il MAEC di Cortona

 Dal 22 marzo al 31 luglio 2014 è visitabile presso il MAEC - il Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona - la bellissima esposizione "SEDUZIONE ETRUSCA - Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum". Personalmente ho avuto occasione di visitarla lo scorso 30 maggio, ed ho così colto l'occasione per visitare ancora una volta alcune parti del meraviglioso museo che accoglie la mostra.
 Ho così pensato di dedicare un articolo a questa straordinaria mostra, insieme ad alcuni consigli per la visita al MAEC qualora si vogliano abbinare le due visite.



Perché questo titolo per la mostra ?


 Che cosa lega Holkham Hall agli Etruschi, al British Museum, e infine alla città di Cortona e al suo straordinario museo ? Comincio con l'offrire la chiave di lettura, quindi tratterò ciascuno dei temi separatamente, nel seguito di questo articolo.

 1.
 Holkham Hall è la residenza storica dei Coke, uno dei cui esponenti, Thomas Coke, giovane e ricco patrizio inglese del XVIII secolo, pagò di tasca propria le ingenti spese editoriali per la pubblicazione di un libro che occupa una posizione importantissima, forse unica, nella storia degli studi etruschi. Il libro in oggetto si intitola De Etruria Regali Libri VII, ed è l'opera di uno studioso scozzese del Seicento, Thomas Dempster: una figura quantomeno singolare, uomo dottissimo e dalla vita tumultuosa, che con la sua opera segna la nascita dell'etruscologia moderna: un'opera ponderosa, che rappresenta la summa di tutto quanto era sto detto e scritto sugli Etruschi dall'antichità fino ai suoi tempi. Nelle parole di Giovannangelo Camporeale, tratte dal suo contributo dal titolo "La Gran Bretagna e gli Etruschi" dal catalogo della mostra (vedi più avanti):
La pubblicazione del De Etruria Regali ha una duplice valenza nel panorama degli studi etruschi: lo studio di Dempster chiude un indirizzo, quello umanistico-rinascimentale in cui l'indagine era fondata su testimonianze letterarie, le aggiunte di Buonarroti ne aprono uno nuovo, quello empirico-sperimentale in cui l'indagine si fonderà anche sulle testimonianze archeologiche, le quali vengono riqualificate come fonti storiche.
 Da notare che nel commento citato l'accento è posto ugualmente sull'opera di Dempster e sulla pubblicazione curata da Filippo Buonarroti: è grazie soprattutto all'apparato illustrativo aggiunto da Filippo Buonarroti che l'opera di Dempster acquisisce la sua peculiare rilevanza.
 Recentemente dalla biblioteca dei discendenti di Thomas Coke è riemerso un inestimabile patrimonio, del quale per qualche tempo si erano perse le tracce: i materiali utilizzati per l'edizione del De Etruria Regali (il manoscritto originale di Thomas Dempster, gli oltre duecento disegni preparatori, tutte le lastre di rame incise per la stampa, tutte le prove di stampa). Esisteva già da tempo il progetto di dedicare un'esposizione a Cortona alla pubblicazione del De Etruria Regali, e proprio questa fortunata circostanza ha impresso l'accelerazione finale all'iniziativa.



 2.
 Veniamo ora alla Gran Bretagna e al British Museum. Nel XVIII e XIX secolo l'interesse per gli Etruschi, così come il collezionismo etrusco, sono vivacissimi. La corrente culturale del gusto all'etrusca trova espressioni felici nei primi vasi della manifattura Wedgwood (la manifattura "Etruria" viene fondata da Josiah Wedgwood nel 1766), così come nella decorazione delle cosiddette Etruscan rooms di case patrizie. In questi anni manca ancora in Italia una legge di tutela del patrimonio archeologico, così molti pezzi etruschi prendono la via dell'Inghilterra, così come di altre nazioni. A questo si unisce il fatto che l'attenzione degli archeologici - e dei collezionisti - del tempo è rivolta soprattutto all'oggetto in sé più che alle circostanze del suo ritrovamento: così i pezzi che prendono la via dei musei d'oltralpe mancano spesso di notizie relative alle circostanze del ritrovamento, e nella migliore delle ipotesi si dispone solo di qualche concisa notizia sul luogo del ritrovamento. Il British Museum in particolare viene istituito nel 1753, a nemmeno vent'anni dalla pubblicazione del De Etruria Regali, ed apre le porte al pubblico nel 1959. Il nucleo iniziale è costituito dal lascito di Sir Hans Sloane (1660 - 1753): questo era rappresentato da una collezione di circa 71.000 oggetti, e gli Etruschi hanno una posizione di rilievo nel museo sin dall'inizio. Quali oggetti etruschi si possano assegnare con certezza alla collezione Sloane non è oggi possibile comunque accertarlo con sicurezza. Quello che è certo è che la collezione del British Museum continuerà negli anni ad arricchirsi di reperti provenienti dalla Toscana, sino ad arrivare ad ospitare oggi una superba collezione di manufatti etruschi che abbraccia rrri gli aspetti dell'evoluzione del popolo etrusco dall'Età del ferro alla Repubblica romana.
 Alcuni dei pezzi più belli della collezione etrusca del British Museum sono ora concessi in prestito al MAEC di Cortona per questa mostra: nelle parole di Neil MacGregor si tratta della più ampia collezione di reperti etruschi che il museo abbia mai prestato a qualsiasi altro museo del mondo.



 3.
 Rimane l'ancora un elemento da chiarire: perché questa mostra ha luogo nel MAEC di Cortona ? Cortona ospita nelle stanze di Palazzo Casali uno dei più importanti museo etruschi del mondo: il museo nasce per volontà del Comune di Cortona, e dal progetto scientifico di Mario Torelli, ordinario di archeologia etrusca e romana nell’Università di Perugia. Nella denominazione del museo - MAEC, Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona - è presente un esplicito riferimento ad una istituzione nata nel XVIII secolo, la Accademia Etrusca. Fondata tra il 1726 e l'inizio del 1728, questa istituzione - vera figlia primogenita del De Etruria Regali - si prefigge sin dall'inizio un programma di ricerca scientifica "antiquaria" ed un orizzonte non limitato, ma aperto verso l'Europa. Ospitata inizialmente in alcune stanze del piano più alto di Palazzo Casali, l'Accademia Etrusca acquisisce il primo nucleo della sua biblioteca e della sua collezione antiquaria grazie alla donazione di Onofrio Baldelli: questo nucleo originario - tuttora presente - si arricchisce negli anni grazie a donazioni ed acquisti, sino ad occupare progressivamente l'intero Palazzo Casali e a diventare quel patrimonio culturale che è oggi rappresentato dal museo del suo complesso.



 Vediamo ora di passare in rassegna uno per uno questi elementi. Alla fine di questi articoli offrirò alcune informazioni utili alla visita del museo di Cortona: un museo complesso, che ha bisogno a sua volta di una chiave di lettura affinché la sua visita sia effettuata con il massimo di profitto.

Premessa


 Parte del materiale per questi articoli proviene dal meraviglioso catalogo della mostra, pubblicato da SKIRA. Il suo costo è di 46,00 €, e può essere acquistato presso il bookshop del museo. Nonché dalla preziosa guida alle collezioni pubblicata dal MAEC.
 Ma anche da moltissime altre fonti: molti testi trattano in particolare della nascita dell'etruscologia e dell'importanza dell'opera di Thomas Dempster. Li citerò caso per caso nei prossimi post.

Il seguito nel prossimo articolo dedicato alla storia della pubblicazione del De Etruria Regali.


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